venerdì 5 dicembre 2014

LA STORIA DELL'ISOLA D'ELBA
Elba Isola olim Ilva

L'Isola fu abitata nell'antichità da popolazioni di stirpe ligure, che iniziarono lo sfruttamento delle miniere fin dalla prima età del ferro. Scavi e ritrovamenti, tuttavia, testimoniano la presenza dell'uomo a partire dal paleolitico. Intorno al X secolo a.C., si insediarono nell'Isola Greci provenienti da Focea, attratti dall'abbondanza di minerali di ferro, che fondevano sul luogo mediante rudimentali metodi di lavorazione. Dal greco "aithalos", favilla, l'Isola trarrebbe il suo primo nome (Aethana o Aethalia), per lo sfavillare degli innumerevoli forni fusori, che per il, largo impiego di legna, portarono alla distruzione e all'esaurimento del patrimonio forestale. Quando subentrarono gli Etruschi (VI sec.) e i Greci di Siracusa (IV sec.), la lavorazione del ferro fu trasferita sulla terraferma, nel territorio di Populonia, dove continuò anche in epoca romana fino ai primi secoli dell'impero.

Con la dominazione romana l'Isola d'Elba prese il nome di Ilva, per la preminenza di liguri, chiamati Ilvates, e raggiunse una grande importanza economica e commerciale, che durò fino a quando, per l'eccessiva rarefazione dei boschi Isolani e costieri, una legge vietò di accendere forni fusori. In realtà, con la sempre più vasta espansione del suo dominio in Europa e Asia, Roma si era impossessata di ricchi giacimenti ferrosi, che richiedevano un'estrazione meno dispendiosa e sistemi di lavorazione più vantaggiosi di quelli praticati all'Elba, che da quel momento entrò in un periodo di rapida decadenza. Alla caduta dell'impero romano, l'Elba non potè sottrarsi all'invasione longobarda e fu governata da un duca con sede a Lucca. In un passo dei Dialoghi di Gregorio Magno (seconda metà del XI secolo), compare per la prima volta il nome di Elba in luogo di Ilva. Alla fine della dominazione longobarda, l'Elba, che ai tempi di Sesto Pompeo era stata una fortificatissima e inespugnabile base navale, fu esposta alle incursioni di corsari greci, normanni e saraceni, e dovette subirne gli abituali saccheggi.